Questa chitarra è stata costruita seguendo il rilievo della Lacote del 1828 presente nella collezione storica di strumenti musicali dell’università di Edinburgo e osservando foto di altre chitarre decacorde di Renè Lacote, in particolare quella del 1826. Modificando leggermente il disegno che presenta, a mio avviso, alcuni errori evidenti, ho fatto in modo che si possa utilizzare la tastiera anche per la sesta e settima corda.
Il diapason è di 630mm per le prime cinque corde e poi salendo fino alla decima rispettivamente 686, 693, 701, 708, 715 mm. L’accordatura, secondo il metodo Fernando Carulli, sulle cui indicazioni è stata costruita, è E,B,G,D,A,G,F,E,D,C
www.harpguitars.net/history/lacote/lacote.htm
I piroli sono a frizione, il galletto regola l’attrito in modo da resistere alla tensione della corda, le chiavette presenti sulla parte di tastiera oltre il capotasto servono ad alzare di un semitono la tonalità dei bordoni.
Il manico è costruito in un pezzo unico di mogano, incollato alla paletta con incastro a “V”;
tastiera, ponticello, copripaletta sono di ebano;
Tavola armonica di abete; fondo e fasce di palissandro indiano; filetti di acero;
i tastini sono di alpacca, quelli sulla tavola armonica sono inseriti in degli inserti di ebano;
la verniciatura è fatta con gommalacca data a tampone, la tavola armonica ha solo poche mani di vernice.
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